Dry-ice blasting: che cos’è?
CO2 (Dry Ice) Blasting – L’astro nascente nelle applicazioni di pulizia industriale
La sabbiatura con CO2 è un processo durante il quale i granuli di ghiaccio secco vengono spinti ad alta velocità per urtare e pulire una superficie. I granuli sono accelerati da aria compressa, come accade negli altri sistemi di sabbiatura.
Come rimuovere i contaminanti? Dipende tutto da ciò che si vuole pulire; se state pulendo un contaminante fragile, il processo crea un’onda di tensione comprimente tra il rivestimento e il substrato. Questa onda possiede abbastanza energia da superare la forza del legame e spinge il rivestimento dall’interno, staccandolo. Se invece state tentanto di rimuovere un rivestimento malleabile e viscoso come olio, grasso o cera l’azione pulente è un processo a getto simile all’acqua sotto alta pressione: quando i granuli colpiscono, comprimono e spingono creando un flusso di neve ad alta velocità faranno alzare il rivestimento.
Cosa succede al ghiaccio secco all’impatto con la superficie? Sublima e ritorna allo stato gassoso nell’atmosfera come CO2 gas, il quale è un elemento naturalmente presente nella nostra atmosfera all’1%.
Cosa succede al contaminante? In genere si pensa che il contaminante scompaia, ma non è così. Quando, ad esempio, si pulisce il pavimento la sporcizia viene trasferita dal pavimento allo straccio e poi nell’acqua del secchio. Con il ghiaccio secco la sporcizia si sposta da una zona indesiderabile ad un’altra, e dovrà essere smaltita. Se è una sostanza secca generalmente cade per terra e viene spazzata o aspirata durante la manutenzione ordinaria; se è qualcosa di bagnato come il grasso, occorre pulirlo con getti d’acqua.
Il processo di pulizia con ghiaccio secco danneggia il substrato? Generalmente no, ma dipende dal substrato. Esiste una soglia di energia per il distacco, ed una per il danno, dunque bisogna sempre fare molta attenzione. Abbiamo avuto successo con substrati morbidi come la plastica, le bobine, il rame puro e tessuti ma ovviamente questi vanno esaminati a seconda dei casi specifici.
Il ghiaccio secco raffredda il substrato? Sì, ma generalmente non tanto quanto si pensa. Il grado di raffreddamento dipende da 3 fattori principali:
- massa della superficie
- tempo di pausa
- consumo del ghiaccio secco
In genere uno stampo per i pneumatici può iniziare a 350°F e calare a 325°F durante la pulizia. In uno stampo molto sottile il calo potrebbe essere maggiore. Comunque il raffreddamento non è un problema da considerare in quanto raramente può influenzare l’opera della pulizia.
Come viene prodotto il ghiaccio secco? Viene prodotto dalla CO2 liquida. Il ghiaccio secco esiste nella forma liquida solo sotto pressione; quando si trova a pressione ambientale approssimativamente la metà ritorna allo stato gassoso e l’altra metà si trasforma in solido. Il solido, che è in genere a forma di neve, viene poi compresso per creare blocchi, pellets o granuli.
C’è differenza di efficacia di pulizia tra i pellets e i granuli? In circa il 75% delle applicazioni gli utenti non scelgono la forma del ghiaccio secco basandosi sull’efficacia della pulizia perché non vi è praticamente alcuna differenza. Nei casi rimasti, i pellets lavorano meglio in alcune applicazioni mentre i granuli meglio nelle altre. Generalmente parlando, i pellets sono più efficaci con i contaminanti spessi e difficili da rimuovere in quanto la massa maggiore dietro ogni particella attraversa tutto il contaminante al fine di staccarlo. Poiché i granuli sono più piccoli dei pellets, producono un numero significativamente maggiore di impatti superficiali e sono quindi migliori per rimuovere la vernice. Inoltre, sono migliori per pulire i disegni intricati oppure piccole aperture come i microfoni delle casse d’anima.
Qual è la differenza tra un sistema a tubo unico e quello a tubi doppi? Nel sistema bitubo il ghiaccio secco viaggia in un tubo mentre l’aria di alta pressione da un altro. I due non sono mischiati fino a poco prima dell’uscita dei pellets all’estremità dell’ugello. In un sistema monotubo i pellets e l’aria sono mischiati insieme in un tubo unico.
Il sistema è rumoroso? Sì, il rumore è risultato del volume e della velocità dell’aria. Dentro l’ugello l’aria stazionaria viene tagliata dall’alta velocità causando turbolenze che creano rumore. Il livello può variare da 85 a 130 db. Sarà necessaria la protezione acustica.
I contaminanti o le particelle di ghiaccio secco rimbalzano? Finché colpiscono la superficie, le particelle non rimbalzano perché sublimano all’impatto. Per quanto riguarda il contaminante, di solito non si vede né si sente mentre si stacca e lascia il substrato. Comunque viene rimosso con la forza perciò la protezione della vista è sempre raccomandabile.
Il processo genera l’elettricità statica? Sì. Qualsiasi processo di aria secca genera l’elettricità statica e il ghiaccio secco non fa eccezione. Ci sono Microblast progettati con dispositivi di messa a terra. Se l’unità della sabbiatura e il pezzo da pulire sono messi a terra in modo appropriato, non si avranno problemi di scarica statica.
Va bene la sabbiatura in un luogo chiuso? Sì, ma con la giusta ventilazione. Essendo la CO2 più pesante dell’aria del 40%, è raccomandabile la disposizione delle uscite d’aria a livello della terra o comunque vicino quando la sabbiatura è eseguita in un luogo chiuso. In un ambiente aperto la ventilazione esistente è sufficiente per evitare l’accumulo di CO2.
La pulizia con ghiaccio secco è rapidamente diventata il metodo preferito di pulizia nei settori industriale, statale e ambientale. Essa elimina il bisogno di mascheratura, raffreddamento e disassemblaggio. Ciò permette che i fermi-produzione siano minimizzati massimizzando nel contempo l’efficienza.
L’attrezzatura di produzione in fonderia, gli stampi in gomma e plastica, le industrie alimentari, le stamperie, le aziende automotive, nucleari e così molte altre industrie possono essere pulite con risultati e risparmi di costi non disponibili attraverso altri metodi di pulizia convenzionali.
É stato notato in particolar modo che i contaminanti intrappolati nelle fenditure e sulle sporgenze vengono rimossi molto bene. Non c’è azione abrasiva causata dalla pulizia con particelle di ghiaccio secco, se applicata correttamente. L’applicazione di una vernice di finitura dopo la pulizia nella maggior parte dei casi non è necessaria, e non è richiesto riscaldare gli avvolgimenti dopo la pulizia (utilizzando un’aria di pulizia di buona qualità). Si raccomanda comunque, che l’aria calda sia soffiata delicatamente sull’area pulita, utilizzando un soffiatore manuale di aria calda per rimuovere le tracce di leggera condensa di superficie, se presente. I valori di resistenza a basso isolamento, se attribuiti unicamente alla contaminazione, migliorano considerevolmente dopo che l’operazione di pulizia con Ghiaccio Secco è stata completata.